Brief
La serie dei Brief è edita da: G. Cappellaro, M. Carreri, N. Cavalli, M. Cucciniello, M. Fochesato, V. Galasso, G. Gauthier, M. Giugovaz.

di Giulia Cappellaro, Maria Cucciniello
In poco tempo l’intelligenza artificiale è diventata un tema centrale del dibattito pubblico in Italia, passando dall’essere una curiosità tecnologica a un fenomeno che coinvolge opinioni, aspettative e timori. Attraverso due indagini condotte tra dicembre 2024 e maggio 2025, emerge che l’uso dell’IA generativa si è diffuso rapidamente anche tra fasce di popolazione tradizionalmente meno digitali come gli over 64. Nonostante ciò, la penetrazione della tecnologia varia a seconda dell’orientamento politico: gli elettori di partiti di centro e centro-sinistra si dimostrano più aperti e curiosi, mentre quelli di destra appaiono più diffidenti. Questa differenza non riguarda solo l’utilizzo pratico, ma anche la percezione dell’IA come possibile minaccia e l’accettazione del suo impiego nei servizi pubblici.
Il quadro complessivo mette in luce una forte politicizzazione del rapporto con l’intelligenza artificiale. Se per molti l’IA rappresenta un’opportunità di miglioramento della qualità dei servizi e di inclusione sociale, per altri prevalgono diffidenza e timori, che si riflettono in chiavi ideologiche differenti: valori più legati all’altruismo e all’uguaglianza tra gli elettori di sinistra, e all’individualismo e al risparmio tra gli elettori di destra. In questo senso, la tecnologia non appare come un elemento neutrale, ma come un campo di confronto che rispecchia le fratture politiche e sociali già esistenti. Comprendere e monitorare queste dinamiche sarà fondamentale per guidare un’integrazione dell’IA che sia non solo efficace, ma anche accettata e legittimata dall’opinione pubblica.